Quanto vale il lavoro non retribuito in Italia?
Quando si analizzano i dati riguardanti l’occupazione femminile, non si può non tenere in considerazione il lavoro non retribuito, nella forma di attività domestiche, cura di bambini, adulti e anziani, volontariato e spostamenti legati allo svolgimento di tali attività. Secondo l’Istat 2014 in Italia si sono svolte 71,3 miliardi di ore annue di lavoro non retribuito. Considerando uno stipendio salariale minimo di 5,5 euro/ora, l’ammontare del lavoro non retribuito è pari a 395 miliardi. Di queste ore, il 71% è stato svolto da donne, per un totale di 5 ore al giorno (o se preferite per uno stipendio mensile “invisibile” di 160 euro al mese per ogni donna italiana). Ma il lavoro di cura delle donne non è riconosciuto perché considerato predisposizione naturale e quindi gratuito.
Quali sono le conseguenze del lavoro non retribuito?
Le principali conseguenze di tale situazione sono due.
- La prima è il rischio povertà e cattiva salute a cui vanno incontro le donne a causa del carico di lavoro e del forte stress a cui sono sottoposte.
- La seconda conseguenza ha a che fare con la mancanza di tempo per la propria formazione. In Italia tuttora la scelta è tra maternità o carriera, due scelte distinte e difficilmente conciliabili, specie in assenza di condizioni economiche agiate alle spalle. A causa delle responsabilità legate al lavoro domestico, le donne hanno meno occasione per sviluppare i propri talenti, coltivare le proprie passioni e formarsi per migliorarsi nella professione.
E il lavoro retribuito?
Infine, cosa succede se invece si guarda al lavoro retribuito? Le cose non vanno meglio. Senza considerare tutto l’universo del lavoro in nero, in Italia solo il 53% della popolazione femminile ha un’occupazione (dati Eurostat).
L’emergenza Covid
Con il suo contraccolpo sui posti di lavoro e con lo smart working, il Covid ha ulteriormente aggravato la condizione delle donne. Risultato: le donne italiane si sono ritrovate con altre 15 ore settimanali per accudire i figli, seguire le loro lezioni da remoto, pulire e gestire la casa. E gli uomini? Nessuna differenza (dati Eurostat).